Entesopatia calcifica: a quali fisioterapie affidarsi

da | 24, Nov 2024 | Patologie | 0 commenti

L’entesopatia calcifica è una patologia che interessa l’inserzione dei tendini o legamenti sull’osso, caratterizzata dalla formazione di depositi di calcio che possono provocare dolore, rigidità e limitazioni funzionali. Si tratta di una condizione che spesso si sviluppa a causa di sovraccarichi meccanici, microtraumi ripetuti o fenomeni degenerativi cronici.  

L’approccio terapeutico per l’entesopatia calcifica richiede una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato che può includere terapie manuali, strumentali e riabilitative. In questo articolo, esploreremo cause, sintomi, diagnosi e trattamenti disponibili per questa condizione, con un focus particolare sulle strategie fisioterapiche.

cosa vuol dire entesopatia calcifica

Che cosa vuol dire entesopatia calcifica?  

L’entesopatia calcifica si riferisce a un’infiammazione o degenerazione dell’entese, la regione anatomica dove tendini, legamenti o fascia si inseriscono sull’osso. Questa condizione si accompagna spesso alla formazione di depositi di calcio, che causano dolore e ridotta funzionalità. Le calcificazioni entesopatiche possono essere una risposta a stress biomeccanici ripetuti o a patologie sistemiche come l’artrite reumatoide o la spondilite anchilosante.  

L’entesopatia calcifica può essere compresa in due contesti principali:

Degenerativo: Si verifica come risultato di fenomeni cronici di usura o stress meccanico.  
Infiammazione acuta: Associata a microtraumi o condizioni flogistiche come la tendinite.  

Cause dell’entesopatia calcifica  

Le cause principali dell’entesopatia calcifica includono:  
Sovraccarico biomeccanico: Sforzi ripetuti o movimenti errati possono creare microtraumi all’entese, favorendo la calcificazione.  
Patologie sistemiche: Condizioni autoimmuni o reumatiche, come la psoriasi o l’artrite reumatoide.  
Invecchiamento: I processi degenerativi legati all’età aumentano il rischio di sviluppare entesopatie.  
Traumi diretti: Colpi o stiramenti improvvisi.  

Sintomi e manifestazioni cliniche  

L’entesopatia calcifica si presenta con sintomi variabili, spesso influenzati dalla localizzazione e dall’estensione della calcificazione.

Dolore localizzato, che peggiora con l’attività fisica  
Rigidità articolare, soprattutto al mattino o dopo periodi di inattività  
Gonfiore o infiammazione
Sensazione di calore nella zona interessata  
Riduzione della mobilità e difficoltà nelle attività quotidiane 

Esempi specifici includono:  
Entesopatia calcifica del tendine di Achille: Dolore al tallone o alla parte posteriore del piede.  
Entesopatia calcifica ginocchio: Dolore nella zona rotulea, associato a rigidità.  
Entesopatia calcaneare: Dolore sotto il tallone, spesso confuso con la fascite plantare.  

Tipi di Entesopatie

Entesopatia Inserzionale
L’entesopatia inserzionale si verifica direttamente nel punto di inserzione del tendine o del legamento sull’osso. Questo tipo di patologia è comune nei tendini sottoposti a stress ripetitivo, come il tendine d’Achille.

Entesopatia calcifica del tendine d’achille

La entesopatia calcifica del tendine d’Achille è una delle localizzazioni più comuni. È caratterizzata dalla formazione di calcificazioni nella regione posteriore del tallone, in corrispondenza dell’inserzione del tendine d’Achille sull’osso calcaneare. Si distingue spesso dalla entesopatia calcifica del tendine d’achille, ma i due termini vengono usati come sinonimi.

Entesopatie Specifiche

Entesopatia calcanea

L’entesopatia calcanea colpisce la zona del calcagno e si manifesta frequentemente in associazione con la spina calcaneare  

Include:
– Entesopatia calcaneare posteriore, legata al tendine d’Achille.
– Entesopatia calcaneare plantare, correlata alla fascia plantare.

Entesopatia calcifica del ginocchio

Questa condizione si manifesta nell’inserzione del tendine rotuleo o di altri legamenti del ginocchio. La entesopatia calcifica inserzionale rotulea è comune negli sportivi che eseguono salti frequenti.

Entesopatia Anca

La entesopatia calcifica anca si localizza nelle entesi della regione pelvica, spesso a causa di stress o degenerazione.

Diagnosi dell’entesopatia calcifica  

La diagnosi si basa su:  
1. Esame clinico: Valutazione del dolore, rigidità e funzionalità articolare.  
2. Imaging:  
   – Radiografie per evidenziare i depositi di calcio.  
   – Ecografie per valutare lo stato dei tessuti molli.  
   – Risonanza magnetica nei casi complessi.  

Come si cura un’entesopatia?  

Il trattamento dell’entesopatia calcifica si concentra sulla riduzione del dolore, il miglioramento della funzionalità e la prevenzione di ulteriori degenerazioni. Le cure fisioterapiche rappresentano un pilastro fondamentale, integrate da terapie mediche o, in casi gravi, interventi chirurgici.  

Terapie fisioterapiche per l’entesopatia calcifica  

1. Terapie strumentali  
   – Onde d’urto: efficaci nel frammentare i depositi di calcio e ridurre l’infiammazione.  
   – Laser ad alta potenza: promuove il metabolismo cellulare e la guarigione dei tessuti.  
   – Tecarterapia: riduce il dolore e migliora la rigenerazione tissutale.  
   – Ultrasuoni: ideali per migliorare il metabolismo locale e ridurre il gonfiore.  
   – Magnetoterapia: utile per le entesopatie calcaneare calcifica e croniche.  

2. Terapie manuali:  
   – Massoterapia per rilassare i muscoli e ridurre le tensioni tendinee.  
   – Mobilizzazioni articolari per migliorare la gamma di movimento.  
   – Stretching mirato per alleviare le tensioni sull’entese.  

3. Esercizi terapeutici:  
   – Rinforzo muscolare graduale per ridurre il carico sull’area interessata.  
   – Esercizi di propriocezione per prevenire recidive.  

4. Taping neuromuscolare: favorisce il drenaggio linfatico e allevia la tensione sui tessuti.  

Approcci specifici per le diverse localizzazioni  

Entesopatia calcifica del tendine di Achille  
La entesopatia calcifica del tendine d’Achille è una delle forme più comuni e problematiche. Le terapie fisioterapiche più efficaci includono:  
Onde d’urto per rompere i depositi calcifici.  
Stretching del tricipite surale per migliorare la flessibilità.  
Scarpe ortopediche per ridurre lo stress sul tendine.  

Entesopatia calcifica ginocchio

 Per l’entesopatia calcifica ginocchio, il trattamento prevede:  
– Mobilizzazioni articolari per ridurre la rigidità.  
– Laserterapia per diminuire l’infiammazione.  
– Esercizi di rinforzo per il quadricipite femorale.

Entesopatia calcaneare  

La entesopatia calcaneare posteriore o plantare richiede: 

– Plantari personalizzati per distribuire meglio il peso.  
– Onde d’urto focalizzate.  
– Esercizi di stretching per la fascia plantare.  

Che differenza c’è tra entesopatia e entesite?  

Sebbene i due termini siano spesso usati come sinonimi, esistono differenze importanti:  
Entesopatia: indica un’alterazione patologica dell’entese, che può essere degenerativa o infiammatoria. Include condizioni come l’entesopatia calcifica inserzionale.  
Entesite: si riferisce a un’infiammazione acuta dell’entese, spesso associata a malattie autoimmuni.  

Per prevenire l’entesopatia calcifica:  

– Correggere gli errori biomeccanici con l’aiuto di un fisioterapista.  
– Evitare carichi eccessivi o movimenti ripetitivi.  
– Integrare esercizi di stretching e rinforzo muscolare nella routine quotidiana.  

L’entesopatia calcifica è una condizione complessa che richiede un approccio multidisciplinare per essere gestita efficacemente. La fisioterapia, con le sue tecniche manuali e strumentali, rappresenta una risorsa fondamentale per alleviare i sintomi, migliorare la funzionalità e prevenire recidive.  

Se soffri di sintomi riconducibili all’entesopatia calcifica, affidati a un fisioterapista qualificato per una valutazione accurata e un piano terapeutico personalizzato.

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