Spina calcaneare cure e rimedi

da | 20, Gen 2020 | Patologie | 37 commenti

La spina calcaneare è uno sperone osseo anomalo che si sviluppa nella parte posteriore o inferiore del nostro calcagno. Ha una somiglianza con la spina di una rosa quindi appare molto appuntita. La spina calcaneare, definita anche come tumore benigno dell’osso, è una escrescenza ossea rivestita da un guscio cartilagineo, spesso localizzata in corrispondenza delle metafisi o in aree di inserzioni di muscoli, aponeurosi o legamento longitudinale.

Spesso associata a problematiche del tendine d’Achille, la spina calcaneare è la possibile conseguenza di lesioni a carico di un tendine o un muscolo del piede, di stiramenti eccessivi della fascia plantare oppure di strappi ripetuti del periostio del calcagno. Oltre a lesioni e stiramenti, esistono cause posturali, cause legamentose e cause meccaniche, come l’uso di calzature inadatte, che possono contribuire allo sviluppo della spina calcaneare.

Molto spesso viene associate anche alla fascite plantare un’infiammazione dolorosa della fascia plantare una spessa fascia di tessuto connettivo che corre lungo la pianta del piede, dalla base delle dita fino al tallone.

Il sintomo più caratteristico della spina calcaneare è il dolore al piede. Per poter avere una diagnosi corretta, l’esame più importante è la radiografia del piede.

Il trattamento di prima linea è di tipo conservativo; in caso di fallimento (molto raro) di quest’ultimo, l’alternativa è infatti l’intervento chirurgico.

Approfondimento anatomico del piede

Approfondimento anatomico del piede

Il calcagno, l’osso più grande del piede, è una parte fondamentale della struttura del tarso, che rappresenta il segmento posteriore dello scheletro del piede. Questo osso forma il tallone e funge da supporto per il peso del corpo, oltre a fornire l’attacco per importanti muscoli e tendini, come il già citato tendine d’Achille.

Nel tarso, il calcagno si articola superiormente con il talo (o astragalo), un osso cruciale per la trasmissione del peso dal corpo del piede.

Anteriormente, si collega al cuboide, contribuendo alla stabilità e alla mobilità del piede. Il tarso è completato da altre ossa tarsali, tra cui il navicolare e i tre cuneiformi, che collegano questa struttura alle ossa metatarsali, che a loro volta si estendono fino alle falangi delle dita. Questa complessa rete di ossa permette al piede di svolgere funzioni essenziali, come il supporto, l’assorbimento degli urti e la locomozione.

Quanti tipi di spina calcaneare esistono?

Nel nostro scheletro esistono due tipologie principali di spina calcaneare: la spina calcaneare inferiore e la spina calcaneare posteriore, come si può intuire dai nomi delle due tipologie, l’elemento che distingue le due condizioni è la localizzazione dell’osteofita sul calcagno.

Nella spina calcaneare inferiore, l’osteofita risiede sulla pianta del piede, al di sotto del calcagno, precisamente a livello del punto d’inserzione della fascia plantare.

Nella spina calcaneare posteriore invece l’osteofita risiede nella parte posteriore del calcagno, a livello dell’inserzione del tendine d’Achille.

La correlazione con l’entesite calcaneare

La spina calcaneare è spesso correlata all’entesite calcaneare, poiché entrambe interessano il calcagno, ma si manifestano in modi diversi, infatti come detto mentre la spina calcaneare è una formazione ossea anomala (esostosi) che si sviluppa nella zona inferiore del calcagno, generalmente a causa di stress prolungati o infiammazioni croniche della fascia plantare, l’entesite calcaneare, invece è un infiammazione che colpisce l’entesi, ovvero il punto in cui i tendini o i legamenti si inseriscono sull’osso del calcagno.

Questa condizione può essere causata da sovraccarichi funzionali, microtraumi ripetuti o malattie infiammatorie sistemiche come l’artrite reumatoide.

Quando l’entesite calcaneare è cronica, può predisporre alla formazione della spina calcaneare, poiché l’infiammazione persistente stimola la produzione anomala di tessuto osseo. Di conseguenza, la gestione di entrambe le condizioni richiede un approccio combinato, che includa il controllo dell’infiammazione, la riduzione del carico sul piede e, nei casi più gravi, trattamenti come onde d’urto o interventi chirurgi.

Nuove prospettive terapeutiche e condizioni correlate alla spina calcaneare

La spina calcaneare, spesso associata a patologie come la fascite plantare calcifica, rappresenta una sfida terapeutica complessa, specialmente quando è correlata a condizioni quali il morbo di Haglund, caratterizzato da una prominenza ossea del calcagno che può causare infiammazione e dolore, e la tallodinia, un dolore persistente nella regione del tallone. Tra i fattori biomeccanici predisponenti spiccano la contrattura o “brevità achillea” e il coinvolgimento del tricipide surale, che influenzano i movimenti di pronazione e supinazione del piede, aggravando il sovraccarico sulla fascia plantare.

Le tecniche conservative come la rieducazione propriocettiva mirano a migliorare il controllo neuromuscolare, mentre le nuove prospettive terapeutiche offrono soluzioni innovative. La medicina rigenerativa, ad esempio, si sta affermando come una frontiera promettente grazie all’impiego di tecniche come il PRP (plasma ricco di piastrine), il sistema lipogems basato sulle cellule della frazione stromale del grasso, e le cellule mesenchimali, ottenute da tessuti adiposi o da cellule mononucleate da sangue prefierico con il coinvolgimento di monociti-macrofagi per stimolare la rigenerazione tissutale.

Malattie infiammatorie meno comuni associate alla spina calcaneare

Oltre alle condizioni più note come l’artrite reumatoide e l’entesite calcaneare della quale abbiamo spiegato in precedenza le caratteristiche, esistono altre malattie infiammatorie meno comuni che possono predisporre alla formazione di una spina calcaneare. Tra queste troviamo l’artrite reattiva, una patologia autoimmune che può interessare non solo le articolazioni del piede, ma anche l’intero tarso, causando infiammazioni persistenti che facilitano alterazioni ossee.

Un’altra condizione è la spondilite anchilosante, una forma di artrite infiammatoria che colpisce principalmente la colonna vertebrale ma può estendersi alle articolazioni del piede, contribuendo alla tensione sui legamenti e alla formazione di spine calcaneari. Infine, l’iperostosi scheletrica idiopatica diffusa (DISH), caratterizzata da calcificazioni e ossificazioni anomale dei tessuti molli, può influire sulle strutture del piede, compreso il calcagno, predisponendo alla formazione di queste escrescenze ossee. Queste patologie, pur essendo meno frequenti, rappresentano importanti fattori di rischio nella complessa relazione tra biomeccanica e infiammazione.

Sintomi della spina calcaneare

  1. Dolore al tallone

Il sintomo più comune è il dolore acuto nella zona del tallone, specialmente al mattino appena ci si alza dal letto. Questo dolore può essere intenso e simile a una puntura o bruciore, ma spesso tende ad attenuarsi dopo i primi passi, ma oltre al classico dolore acuto al risveglio, la spina calcaneare può presentarsi anche come un dolore sordo che può aggravarsi con determinate calzature o attività.

  1. Peggioramento del dolore con l’attività

Durante la giornata, soprattutto in seguito a lunghe camminate o periodi di tempo in piedi, il dolore può peggiorare. Attività come correre o camminare su superfici dure possono aumentare il fastidio

  1. Rigidità e sensazione di tensione

La zona del tallone e dell’arco plantare può risultare rigida, con una sensazione di tensione costante. La spina calcaneare è spesso associata alla fascite plantare, un’infiammazione della fascia che corre lungo la pianta del piede, contribuendo a questa sensazione di rigidità.

  1. Irritazione e gonfiore localizzati

In alcuni casi, la zona interessata può apparire lievemente gonfia o arrossata, specialmente dopo sforzi intensi o prolungati. Questa infiammazione è una reazione del corpo alla protrusione ossea che irrita i tessuti circostanti.

  1. Difficoltà a indossare calzature

Alcune persone con spina calcaneare tr4ovano fastidioso indossare determinati tipi di scarpe, come quelle con suole sottili o rigide, poiché queste non offrono il supporto e l’ammortizzazione necessari per alleviare il dolore. 

Spina Calcaneare cura e terapie

La cura per la spina calcaneare, come detto precedentemente, dipende molto dalla presenza o meno della sintomatologia, in questi termini infatti si potrà parlare di cura o terapia conservativa oppure di terapia chirurgica.

In cosa consistono le terapie?
In genere, il ricorso alla terapia conservativa rappresenta la scelta terapeutica di prima linea. Il ricorso alla pratica chirurgica, infatti, avviene solo quando le cure conservative non hanno fornito i risultati sperati e la sintomatologia è ancora in atto.
In assenza di sintomi, la spina calcaneare non richiede alcun tipo di trattamento.

Vediamole in particolare

Terapia Conservativa

La terapia conservativa non permette di eliminare definitivamente la spina calcaneare, ma garantisce comunque ottimi risultati contro la sintomatologia dolorosa.
I più comuni trattamenti conservativi adottabili in caso di spina calcaneare, consistono in:

 

1. Esercizi fatti con il fisioterapista

Il lavoro del fisioterapista, se fatto bene può rappresentare un rimedio concreto per guarire la spina calcaneare, ed è in grado di migliorare il sintomo fino quasi alla sua scomparsa.

Cosa fa il fisioterapista per la spina calcaneare?

Ovviamente non si lavora mai in un senso manuale, o strumentale, ma entrambe aiutano se integrate bene insieme, al raggiungimento della riduzione del dolore, nonché della sua scomparsa, come detto sopra.

Trattamento manuale sul sintomo:

Per queste tipologie di trattamento si eseguono delle terapie volte alla riduzione del dolore. Si esegue della terapia manuale volta al rilasciamento delle catene fasciali, quindi allungamento della fascia, ma anche delle terapie dal punto di vista posturale, lavorando con delle mobilizzazioni, massaggio o esercizi come scarico con la pallina da tennis, come si vede dalle immagini sotto, tutti rivolti a rinforzare la muscolatura e migliorare la mobilità articolare.

Infine l’ortesi plantare sotto al tallone va bene per scaricare la zona del dolore. L’utilizzo di ortesi plantari da inserire nelle calzature di tutti i giorni e non solo, infatti è utile a ridurre la sensazione dolorosa sia in presenza di fascite plantare sia in presenza di problemi al tendine d’Achille.

esercizi per Fascite Plantare n.1 esercizi per Fascite Plantare n.2

e ancora

Esercizi fascite 3° fase Esercizi fascite 4 ° fase Esercizi fascite 5 ° fase Esercizi fascite 6 ° fase

Trattamento strumentale:

Per i trattamenti strumentali vi sono delle terapie fisiche che sono davvero molto utili a rinforzare la muscolatura e migliorare la mobilità articolare, come le Onde d’urto, la tecarterapia e soprattutto Laser ad alta potenza. Il tutto va trattato ovviamente con un’adeguata terapia infiammatoria e di farmaci antidolorifici, per ridurre la sensazione dolorosa.

Alle terapie fisiche già citate è possibile affiancare trattamenti come la massoterapia, l’applicazione di Kinesio Taping, l’uso di magnetoterapia e ultrasuoni, fino ad arrivare all’idrokinesi svolta in piscina riabilitativa. Inoltre, lo stretching settoriale dei muscoli del piede e della parte posteriore della gamba contribuisce a migliorare la mobilità e ridurre il dolore.

2. Nell’utilizzo di scarpe che non premono sulla spina calcaneare

E’ importante utilizzare scarpe adatte per spina calcaneare, quindi adeguate che non creino problemi al piede né accentuino il problema.

3. In un periodo di riposo da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore

(es: corsa, lunghe camminate ecc)

Terapia Chirurgica

La terapia chirurgica per la spina calcaneare, invece, comprende la rimozione dell’osteofita e, per i casi associati a fascite plantare, l’intervento di distensione della fascia plantare.

Questa seppur risolutiva è davvero molto rara, in quanto le altre terapie appena citate sono alquanto efficaci.

Generalmente viene consigliato un approccio chirurgico, quando sono presenti problemi di natura legamentosa, articolare, quindi di tipo anatomico che gravano sulle strutture e che necessitano di un intervento incisivo.

Pensare di operare la spina calcaneare, magari dopo poche sedute fisioterapiche, oppure senza aver seguito la cura completa, è altamente sconsigliato ed i benefici potrebbero essere superati dagli effetti negativi.

Complicanze post-chirurgiche specifiche

Dopo un intervento chirurgico, è essenziale monitorare attentamente la comparsa di possibili complicanze post-chirurgiche specifiche. Tra le più comuni si annoverano le infezioni, che possono manifestarsi con gonfiore, arrossamento e secrezioni nella zona operata, richiedendo un trattamento tempestivo per evitare il peggioramento del quadro clinico. Un’altra complicanza possibile è il dolore neuropatico, una sensazione di dolore cronico che può insorgere a causa di danni ai nervi durante l’operazione, provocando disagio prolungato e difficoltà motorie. Inoltre, il senso d’intorpidimento nella zona circostante l’area operata è un sintomo frequente, dovuto spesso a traumi nervosi o a una cicatrizzazione non ottimale.
Prestare attenzione a questi segnali è fondamentale per intervenire tempestivamente, garantendo una corretta guarigione e minimizzando i rischi di effetti collaterali a lungo termine.

E’ molto importante poi dopo la terapia chirurgica, che il paziente si attenga ai consigli dei medici, per una guarigione efficace e senza complicazioni.

Tra i consigli che i medici propongono rientrano:

  1. il riposo fino al completo recupero della funzionalità del piede,
  2. l’applicazione di ghiaccio per sfiammare la sede d’intervento,
  3. l’elevazione della gamba e l’evitare di caricare da subito il piede operato

dolore piede tallone

Spina calcaneare rimedi

Esistono poi dei rimedi, diversi dalla cura in sé, per la spina calcaneare fra i quali figurano i rimedi Naturali, i rimedi mediante i farmaci e i rimedi ortopedici

Rimedi naturali:

Come ogni approccio, quello naturale  risulta essere il primo rimedio per eliminare il fastidio che si sente sotto al tallone. Infatti raramente una tallonite da spina calcaneare esordisce in maniera acuta, tanto da non permettere la deambulazione, soprattutto la mattina appena svegli. Generalmente nella maggior parte dei casi esordisce con un dolorino, fastidio lieve che magari scompare dopo un po’ che si è svegli, per poi puntuale ripresentarsi il giorno dopo con un aumento del sintomo doloroso.

In questi casi sarà fondamentale interrompere il meccanismo patologico e allontanare l’infiammazione rompendo il circolo vizioso che innesca problematiche al piede> dolore> impossibilità a deambulare> perdita di tono muscolare> ulteriore infiammazione.

Alcuni rimedi naturali per curare la Spina calcaneare e dare sollievo dal dolore:

  • Applicazione di ghiaccio: Obiettivo del ghiaccio è quello di provocare una vasocostrizione locale, e quindi ridurre il dolore.

Va applicato 3-4 volte al giorno per un tempo di 10-15 minuti per calmare il dolore. Bisogna evitare di tenere il ghiaccio per troppo tempo in quanto possono sopraggiungere ustioni da freddo, o problematiche di tipo circolatorio

Talvolta un vecchio rimedio della nonna è quello di applicare un asciugamano che viene bagnato con acqua calda per qualche minuto a livello del polpaccio che spesso risulta essere dolente anch’esso e contratto dal punto di vista muscolare.

  • Le calzature con tacco troppo alto sono bandite!
  • Paradossalmente anche quelle senza tacco: sono da evitare le scarpe ballerine soprattutto se si è in sovrappeso! 
  • Controllare l’usura delle scarpe: Attenzione a verificare se le scarpe sono sformate, consumate nel tacco, in quanto potrebbero scatenare una deambulazione falsata ed essere alla base dell’infiammazione
  • Come rimedio naturale può venirci incontro il cloruro di magnesio e i fermenti lattici che hanno dimostrato un azione interessante nel ridurre lo stato infiammatorio in maniera naturale
  • Applicazione di  creme: Esistono pomate che ottengono un buon risultato terapeutico. Queste sono pomate in formato gel che hanno come principio attivo un componente naturale come l’arnica, l’artiglio del diavolo, oppure l’aloe vera.

Ne esistono davvero tante, e a fare la differenza è certamente la concentrazione del principio naturale.

Rimedi con farmaci

I farmaci per la spina calcaneare sono una delle possibili cure per aiutare a risolvere il problema infiammatorio. Esistono molte possibili scelte, sarà il medico a scegliere il tipo di farmaco, la posologia e le frequenza con cui bisogna assumere il farmaco.

Consigliamo sempre di assumere farmaci senza esagerare, e soprattutto porre attenzione che se non si guarisce entro una settimana, sarà opportuno analizzare meglio la situazione e rivalutare il problema.

L’importante è affidarsi sempre ad un medico specialista e non assumere mai farmaci da soli.

Rimedi ortopedici

Il medico Ortopedico può scegliere di trattare la spina calcaneare, mediante Infiltrazioni. Tale pratica è assolutamente valida se coadiuvata dal trattamento fisioterapico, come detto già precedentemente che permette di andare a lavorare sulle cause scatenanti. Il lavoro di equipe è sempre consigliato, e offre maggiori garanzie di successo.

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